salvareL’AMORE NON BASTA a salvare chi non vuole salvarsi da solo

E’ successo a tutti, prima o poi, di voler aiutare qualcuno e di illuderci che il nostro amore sarebbe stato sufficiente a farlo stare meglio, a trasformare la sua Vita, a renderla più felice. E, fino ad un certo punto, ha funzionato. Ci sono gli ormoni che aiutano ad accendere la passione, c’è l’innamoramento, c’è la voglia di stare vicino e di vedersi, toccarsi, amarsi.

Spesso succede con i membri della propria famiglia. Ognuno di noi, probabilmente, avrebbe voluto vedere i propri genitori più contenti, più allegri, pieni di gioia di vivere e di fare, anziché pieni di rimorsi, lamentele e rancori mal celati. E abbiamo, forse, anche provato, a dare gioia, allegria e felicità ma, quando è diventata l’abitudine, quando ci siamo resi conto che era la nostra energia a tenere in piedi la “baracca” e abbiamo tentato di toglierla, tutto è tornato come prima.

Ci proviamo, ed è giusto provarci, perché l’Amore ha le sue leggi, e non possiamo restare indifferenti alla sofferenza di un nostro caro. Ma, e sottolineo il “ma”, con il tempo, ci siamo anche accorti che questa sofferenza è nascosta al suo interno, e che non sempre ci sono motivi reali per stare così male. Ognuno riproduce una sofferenza che ha ereditato dal nucleo familiare d’origine, e volersene liberare dev’essere un desiderio autentico, forte, che non può restare inascoltato. Invece la maggioranza si è adattata, si è abituata, ha scelto di “accontentarsi”, perché tanto, ormai…

E quasi tutti cercano di curare gli effetti, e pochi hanno il coraggio di andare in profondità, dentro di sé, a cercare le cause.  Molti lo stanno facendo, è vero, molti più di prima, ma gli altri mantengono in piedi un sistema basato su palliativi e riempitivi per i propri vuoti (cibo, medicine, abbigliamento, generi di lusso, gioco, dipendenze di vario tipo…). L’interesse mondiale si basa sul fatto che devi restare insoddisfatto ed infelice e che, se cerchi di cambiare, sei tu quello “strano”…

Così accade che non riesci a salvare l’amore della tua Vita, quello che hai incontrato e sposato e con cui stai così bene, e che un giorno s’ammala e non ce la fa a guardarsi dentro, e preferisce rinunciare. E accade anche a me, che non sono per niente “profeta” in famiglia, che non vengo ascoltata né creduta dai miei cari, a cui cerco, inutilmente, da anni, di indicare la strada che porta alle cause, mentre loro vogliono continuare a guardare solo gli effetti, e a cercare colpevoli all’esterno.

L’amore non basta, questa è la realtà. Ci  sono così tante belle frasi, sul web, che parlano di amare l’altro per curarlo e guarirlo, e, se non basta, di amarlo di più. Questo è un modo certo e sicuro per stare male anche tu, che ti ostini a voler aiutare chi ha già deciso che non vuole guardare dentro di sé. Puoi aiutarlo e sostenerlo fino ad un certo punto, fino a quando non diventerai talmente infelice da ammalarti anche tu.

Sembra una telenovelas scadente, di cattivo gusto, e, magari, ti chiedi come mai ne sto parlando, proprio in questo periodo dell’anno. Ne scrivo perché è la realtà di ogni persona che si rivolge a me, per essere aiutata a cambiare e migliorare la propria Vita, quella di dover riconoscere come ha ereditato e creato degli schemi che producono infelicità.

AIUTARE QUALCUNO

E allora, mi dirai, cosa ci vuole, se l’Amore non basta?

Ci vuole il CORAGGIO di essere un pioniere, e di aprire la strada che trasforma il destino del nucleo familiare; il CORAGGIO di fare questa cosa PER TE STESSO, e il CORAGGIO di diventare un ESEMPIO per coloro che ami. Il CORAGGIO di accettare di non essere capito né ascoltato, di essere ritenuto stolto e presuntuoso, di andare avanti, malgrado tutta l’opposizione che potrai incontrare.

Ci vuole la FORZA di farti rispettare, saper dire: “E’ vero, una volta ero così, ma adesso sono cambiato e certe cose non le accetto più”. Ci vuole la FORZA di allontanarsi per riprendere possesso della propria energia, di mettere distanza e limiti all’invadenza, di guardare dentro di sé e riconoscere quello che ho accettato, ritenuto sacrosanto e perseguito per anni, e di lasciarlo andare.

Ci vuole la PERSEVERANZA di continuare, ascoltando bene il proprio “sentire”, imparando a distinguere ciò che mi fa stare bene e ciò che mi fa stare male; la PERSEVERANZA di scegliere per il PROPRIO BENE, ed andare avanti a lungo, finchè non sarà diventato abitudine, e sarà accettato e riconosciuto da tutti, perché lo avrò fatto tanto a lungo da convincerli che “quello di prima”  non esiste più.

Ci vuole l’UMILTA’ di cercare percorsi e aiuto, e di farsi accompagnare, per il tempo necessario; senza pretendere continuamente d’essere arrivato, d’aver capito tutto, senza la fretta di cavarsene fuori appena possibile, guardando in faccia le proprie cadute e ricadute negli stessi meccanismi, fino a capire che un esempio da parte di chi ha già fatto la stessa strada è necessario, per il tempo che ci vuole a consolidare il proprio Nuovo Essere.

E’ necessario INVESTIRE, spendere i propri soldi per ottenere ciò di cui si ha bisogno per venirne fuori, e senza lesinare; bisogna INVESTIRE SU SE STESSI, rendendosi conto che tutto il resto è superfluo, e che si trovano sempre delle ottime scuse quando non si ha ancora veramente scelto di occuparsi di Sé. L’Universo aiuta colui che INVESTE SU SE STESSO, aggiungendo DONI straordinari, mettendo sul percorso persone, aiuti e situazioni che non sarebbero mai arrivate, diversamente. Il coraggio, la forza e la perseveranza vanno dimostrati, e quando l’Universo vede questo impegno lo premia, sempre, prima o poi.

Ci vuole FEDE, la FIDUCIA incrollabile di meritare qualcosa di più e di meglio e che, se mi impegno e ci credo davvero, riuscirò ad attrarre questo “qualcosa in più” nella mia Vita; assumendomi la RESPONSABILITA’ d’aver riprodotto certi schemi, scopro anche che ho la possibilità di trasformarli.

Ci vuole AMORE, sì, verso di Sé; ci vuole l’amorevole attenzione al proprio Sé deluso e sofferente, ci vuole accoglienza verso il proprio cuore dolente e la capacità di dare a Se Stessi tutto l’AMORE che abbiamo sempre desiderato ricevere. Comprensione, affetto, dolcezza, tenerezza, tutto questo, per il nostro Corpo e la nostra Anima incarnata.

Ed ecco perché ne scrivo proprio adesso, in questo periodo dell’anno, in cui festeggiamo la Nascita e la Rinascita, che vale per ognuno di noi, poiché incarniamo la Divinità che ha scelto di dimorare al nostro interno. Non c’è Dono più grande di quello che riceviamo quando ritroviamo la connessione con la Fonte Divina che ci ha creati, che risiede in Noi, in Ognuno di Noi.

Questo è ciò che possiamo desiderare, e chiedere, e sperare, sapendo che verremo sicuramente accontentati. Perché la nostra scelta di tornare su questa Terra doveva servire proprio a questo: separarci dall’Unità, per accendere l’ardente desiderio di ritornare al Divino essere che Sì-AMO.

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