Oltre il rifiutoSiamo arrivati alla resa dei conti, allo sviscerare ciò che è stato profondamente nascosto dentro di noi, ed ecco che, in quest’ultimo periodo, per me stessa e per molte persone che si rivolgono a me, è arrivato il momento di attraversare e diventare consapevoli del “rifiuto” vissuto, sentito e percepito fin nel ventre materno.

La ferita del rifiuto è la più nascosta e la più difficile da individuare, perché si cela dietro quasi tutte le altre, e si svela solo quando tutto il resto è stato sviscerato a lungo (ho approfondito le ferite dell’infanzia nel mio Ebook dedicato). Non certo per caso, arrivare ad esplorare il rifiuto vuol dire aver trovato il bandolo della matassa e di quella che è, spesso, la causa dei problemi in quasi tutti i tipi di relazioni.

Ogni cosa che ci viene detta o fatta, in ultima analisi, la prendiamo sul piano personale, come se l’altro non stesse dicendo o facendo qualcosa che riguarda dei fatti o delle situazioni, bensì stesse rifiutando proprio “ME”.

Tanto forte e straziante dev’essere stato sentire che, mentre una potentissima Forza mi chiamava alla Vita, un’altra, altrettanto forte, non mi voleva, ed avrebbe preferito che io non ci fossi. Ed entrambe provenivano dallo stesso grembo in cui mi trovavo, chiamata dall’Amore. Questo è accaduto alla maggior parte delle donne, sia che abbiano desiderato un figlio oppure no, sia che ne siano state consapevoli oppure no. Il vomito, la nausea, sono chiari segnali che vorremmo espellere qualcosa, che c’è qualcosa che non accettiamo e non digeriamo, e che – in ultima analisi – il nostro corpo non accetta. E’ abbastanza evidente, per chi lo vuol vedere, che milioni di donne non più collegate alla loro femminilità hanno fatto una fatica enorme ad accettare quel corpo estraneo dentro di sè, che cresceva di giorno in giorno, deformandole.

LA PAURA DEL RIFIUTO

Ecco perché i rapporti d’Amore sono così confusi ed intricati, e spesso giocati tutti sulla provocazione, sulla ricerca di una prova inconfutabile: “Ma tu, mi vuoi veramente?” – oppure sull’impossibilità di un’alternativa allo stare insieme perché, comunque vadano le cose, se l’altro c’è, vuol dire che io ESISTO.

Ed ecco perché essere arrivata ad aiutare me stessa ed un grande numero di persone ad attraversare questa riva, e ad approdare alla spiaggia dell’IO ESISTO, indipendentemente da tutto e da tutti, è una conquista straordinaria.

Perché nel momento in cui abbraccio la Vita e la Fonte della Vita – mia Madre e mio Padre – accolgo finalmente tutto l’Amore che mi è stato destinato, che mi appartiene già, poiché SONO NATA, sono viva, e dunque SONO AMATA. Vuol dire riconoscere l’Amore, trovarlo lì, dove è sempre stato, OLTRE il rifiuto, sepolto e dimenticato, L’AMORE PER IL PROPRIO SE’!

Senza neppure rendercene conto, abbiamo costruito la nostra intera esistenza attorno a quella necessità di avere conferme: di essere desiderati, di essere degni d’amore, di essere abbastanza, di avere un valore, di rappresentare qualcosa per qualcuno.

Ecco la rivoluzione di questo Tempo: non ho più niente da dimostrare, da realizzare, da diventare, da fare, da raggiungere, da migliorare. Esisto, sono qui, ci sono Forze di una Potenza sovrannaturale che hanno favorito il mio ingresso in questa Vita. Le sento, le ascolto, le percepisco, e sento il Loro profondo ed eterno ed incommensurabile AMORE.

A questo si riduce il Mondo Nuovo: una realtà in cui l’Amore fa parte di ogni individuo, perché lo ha trovato dentro di Sé. Questo produce la trasformazione del mio Essere e, attraverso di Me, del Mondo intero.

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